Tutto chiede salvezza

- Titolo: Tutto chiede salvezza
- Autore: Daniele Mencarelli
- Editore: Mondadori
- Pagine: 193
- VOTO: 🍵🍵🍵🍵🍵/5
Trama: Daniele ha solo 20 anni, ma dopo un'esplosione di rabbia cieca viene sottoposto a TSO. Siamo nell'estate del 1994. In questa lunga settimana Daniele dividerà la stanza e un pezzo della vita con i suoi compagni di reparto, anche loro ricoverati in psichiatria. Durante questa esperienza tra di loro inizierà a nascere un legame simile a quello che nasce tra fratelli.

Questo breve romanzo è una biografia di una piccola parte della vita dell'autore.
Sembra un libro così breve e ci si immagina non in grado di veicolare forti emozioni, invece questo romanzo è un pugno nello stomaco! Una vera e propria esplosione di emozioni e sentimenti.
Daniele è solo un ragazzo, ma si ritrova già a dover combattere con una vita che non riesce a comprendere e che sembra sovrastarlo in ogni modo. Giunto in ospedale si sente un uomo in gabbia che non vuole avere nulla a che fare con i disperati che si trovano nella stessa stanza, non riesce inizialmente ad accettarli, li vede solo come matti, ma con il passare del tempo si rende conto che è esattamente così che anche gli altri nel mondo vedono lui.
Daniele scoprirà che in quelle persone, che vivono ai margini, quasi come reietti, c'è la cosa più simile all'amicizia che abbia mai conosciuto. Loro sono compagni che non mettono paletti, sono liberi e accettano tutti senza porsi gli unitili freni creati dai giudizi, con loro Daniele imparerà a conoscersi meglio e anche ad iniziare ad accettarsi. Mentre in chi doveva aiutarlo lui vede solo svogliatezza, disinteresse e ne rimane fortemente deluso. Gli infermieri hanno quasi paura di loro e comunque non li rispettano come veri esseri umani, i due medici che seguono il reparto li vedono solo come fogli imprigionati in una cartella clinica, come problemi da risolvere o di cui disfarsi al più presto.
Il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) è una pratica medica utilizzata in quei soggetti che non vogliono farsi aiutare o che non sono in grado di chiedere aiuto, ma che rischiano di farsi o far del male a chi li circonda. Anche se può sembrare una cosa giusta e volta alla salute del paziente, il TSO resta un'esperienza tremenda per chi si trova costretto a subirlo e non sempre queste persone vengono trattate come tali, spesso sono solo dei numeri, delle creature considerate troppo deboli o stupide per avere dei diritti. Se poi queste persone, come Daniele, sono perfettamente senzienti, ma solo addolorate da un malessere che li lacera dentro, il TSO può diventare una vera tortura, qualcosa di cui vergognarsi e da cui nascondersi.
In questo romanzo ho percepito tutta la poca umanità con cui le persone, tutte le persone si approcciano agli altri. A volte senza rendercene conto diciamo o facciamo delle cose che possono ferire moltissimo il prossimo eppure non ci pensiamo, non ci badiamo, semplicemente andiamo avanti per la nostra strada.
I compagni di Daniele sono personaggi molto diversi tra loro, c'è Alessandro un ragazzo in stato catatonico, Madonnina un uomo che vive in un mondo tutto suo, Gianluca un omosessuale bipolare, Mario un vecchio professore e Giorgio un ragazzone che non sa controllare le sue emozioni. Ognuno di loro ci racconterà parte della sua vita attraverso gli occhi di Daniele e potremo sentire sulla nostra pelle le emozioni e i dolori che sono stati costretti a subire. Primo fra tutti la disperazione di non essere ascoltati, di non essere in grado di esternare e far comprendere il dolore che si sente dentro.
Ogni pagina del libro è densa di sentimenti malinconici, di dolore, di tristezza e solitudine, ma traspirano piano piano anche amore, amicizia e speranza.
Daniele uscirà da questa settimana di ricovero decisamente cambiato perché grazie ai suoi compagni avrà compreso di non essere il solo al mondo a trasportare sulle spalle un peso del genere.
Lo stile narrativo è semplice, le frasi sono brevi, pulite quasi scarne, eppure riescono a trasmettere moltissimo. L'uso del dialetto nei dialoghi l'ho trovata una scelta molto intelligente perché rende tutto più reale, ti fa percepire i personaggi e rende più puri i loro sentimenti. Non mi aspettavo di ricever così tanto da questo libro, ammetto che pensavo di trovarmi di fronte ad un'opera di una noia mortale. Invece mi sono immersa in una sorta di diario personale dove non si fa solo la conoscenza dei personaggi, ma si arriva a conoscere anche un po' meglio se stessi.
Una lettura meravigliosa che vi consiglio assolutamente.