Sostiene Pereira

09.10.2021
  • Titolo: Sostiene Pereira
  • Autore: Antonio Tabucchi
  • Editore: Feltrinelli
  • Pagine: 240
  • Prezzo di copertina: 9.50 €
  • VOTO: 🍵🍵🍵🍵/5

Trama: Pereira è un giornalista di un giornale pomeridiano della Lisbona degli anni '30. E' un uomo stanco, con problemi di cuore e in sovrappeso. Ormai vedovo si interroga sulla vita e soprattutto sulla morte totalmente cieco verso tutto ciò che sta accadendo nel mondo, finchè non incontra Monteiro Rossi un ragazzo pieno di ideali che pensa solo alla vita e non alla morte. Questo incontro segnerà una svolta nella vita di Pereira che finalmente aprirà gli occhi su ciò che lo circonda.

"Sostiene Pereira" era fino a poco tempo fa una delle mie lacune letterarie, ne avevo sentito parlare molto e sempre con entusiasmo. Descritto come un libro fondamentale, uno di quei testi da leggere almeno una volta nella vita. Ammetto che non conoscevo nulla della trama, mi sono lanciata nella lettura fiduciosa dei pareri altrui.

L'ambientazione è quella della capitale portoghese, Lisbona, nel 1938 quindi in pieno regime salazariano. Un'epoca difficile per chiunque, un pezzo di Storia fatto di battaglie, morti e regimi che in ogni modo imbrigliavano la coscienza e la vita delle persone. Pereira si presenta come un personaggio malinconico e molto solo. Gestisce la pagina culturale di un giornale e l'unica sua compagnia sono vecchi autori deceduti, il ritratto della moglie a cui l'uomo parla spesso come se fosse ancora in vita e una portinaia ficcanaso.

In questo clima di solitudine e con i problemi di salute che lo affliggono Pereira non può fare a meno di interrogarsi sulla morte. Questo però lo costringe ad una vita vuota, un lento trascinarsi giorno dopo giorno perdendo di vista tutto ciò che gli accade attorno. In pieno regime lui si limita a fare ciò che viene richiesto, presta estrema attenzione alla censura e pur provando fastidio e vergogna per la condizione del suo popolo non sente la necessità di interessarsene.

Pereira incontra il giovane Monteiro Rossi che è quasi la sua antitesi, giovane e sano, innamorato della vita, pieno di forti ideali sul mondo politico e pronto a combattere per cambiare la Storia. Pereira è quasi spaventato dalla vitalità di Monteiro ma non riesce a fare a meno di prenderlo a cuore.

Lisbona appare solo come sfondo, non è una protagonista del romanzo, ma è comunque vivida e tratteggiata benissimo. Una Lisbona soleggiata, viva ma ferita che circonda un personaggio come Pereira, un uomo grigio che ha ormai perso il suo colore, ma che saprà riconquistarlo attraverso il suo percorso interiore, aiutato anche da altri personaggi di minor rilievo ma comunque fondamentali.

La storia si trascina lenta ma lo stile narrativo di Tabucchi è scorrevole e avvolgente. Uno stile particolare a cui inizialmente ho faticato ad abituarmi, infatti l'autore usa pochissimo i segni di interpunzione. L'intero testo assomiglia ad un lungo flusso di coscienza, un racconto di chi ha conosciuto Pereira e vuole presentarcelo con foga nel migliore dei modi.

L'intera vicenda è intrisa di malinconia e tristezza, solamente nel finale assistiamo ad una sorta di risveglio da parte di Pereira che cercherà per una volta di dar voce alla sua coscienza, senza censurarla come ormai era abituato a fare.

Un libro sicuramente molto interessante e sono d'accordo con chi sostiene che sia un romanzo assolutamente da leggere almeno una volta nella vita. Soprattutto perché Tabucchi sa trasmettere non solo attraverso una semplice trama, ma anche grazie alla scelta delle parole e ai "non detti" che traspirano dall'atmosfera del testo. Ho saputo che del romanzo esiste anche la trasposizione cinematografica con il celebre Marcello Mastroianni, spero quindi di riuscire a recuperarla.

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