Nel bosco

19.11.2020
  • Titolo: Nel bosco
  • Autore: Tana French
  • Editore: Mondolibri
  • Pagine: 514
  • VOTO: 🍵🍵/5

Trama: Nel 1984 in un piccolo paese irlandese tre ragazzini escono di casa per passare un pomeriggio estivo a giocare nel bosco. La sera però non faranno rientro nelle loro case. Una volta partite le ricerche solo uno di loro verrà ritrovato, Adam Rayan, avvinghiato al tronco di un albero, sporco di sangue e completamente privo di qualsiasi ricordo legato a quella giornata.

Vent'anni dopo il mistero è ancora irrisolto, ma nello stesso paese viene trovato il corpo di una ragazzina di appena dodici anni, brutalmente assassinata. Il caso viene affidato al detective Robert Rayan della squadra omicidi, che è proprio il ragazzino sopravvissuto vent'anni prima e che ora ha cambiato nome per cercare di dimenticare quell'oscura vicenda. Riuscirà, con la sua squadra, a far luce su questo nuovo crimine?

Questo è uno di quei libri che una volta terminato ti fa domandare se davvero valesse perdere così tante ore per leggerlo. Purtroppo sono rimasta molto attirata dalla trama, che prometteva un romanzo ricco di intrighi e misteri. Due casi distanti vent'anni ma simili e che potrebbero essere collegati. In realtà il libro si trascina per un'infinità di pagine, molte delle quali a mio parere totalmente inutili. La scrittrice diventa davvero prolissa in certi frangenti, soprattutto quando racconta il passato del detective Rayan e questo andava bene all'inizio, quando credevo di poter trovare gli indizi che mi avrebbero portato a capire cos'era successo a quei bambini nel lontano 1984, in realtà questo passato serve solo a farci capire un po' meglio che tipo di persona è Rayan, perché di quel caso noi finiremo per non saperne davvero mai abbastanza e concluderemo la lettura senza avere alcuna risposta in merito.

L'inizio mi aveva invece subito conquistata, l'autrice ha uno stile narrativo abbastanza scorrevole e anche intrigante, ma dopo un po' tutto tende a stufare, anche le cose migliori. Basti pensare che conosceremo il colpevole e facilmente intuiremo il movente a circa 70-80 pagine dalla fine del libro, a quel punto è davvero inevitabile chiedersi "e ora cosà può succedere ancora?" la risposta è praticamente nulla, verranno solo analizzati meglio i fatti e ci soffermerà parecchio sul rapporto tra i detective Rayan e Maddox, cosa che in tutta sincerità non ci interessava poi molto a questo punto della storia.

I personaggi sono ben costruiti secondo me, ma sono anche molto difficili da trovare simpatici. La squadra oltre a Rob Rayan è composta da Sam O'Neill, l'unico simpatico, un giovane detective molto serio e affidabile, di cui però ci viene raccontato molto poco. E la detective Cassie Maddox, ed è da qui che fioriscono gli stereotipi, lei donna giovane ma forte, mal vista dal resto dei poliziotti maschi, ha un legame molto forte con Rob, un'amicizia che il lettore lo capisce subito finirà per diventare una storia d'amore che logorerà il loro legame. Un classico insomma. Robert è un uomo pieno di problemi, che ha più di un momento di difficoltà mettendo a rischio l'intera indagine, asserisce di aver chiuso con il passato ma non riesce a farne a meno e ne resta costantemente intrappolato. Cassie è una ragazza che si finge forte e indistruttibile ma che sotto sotto ha i problemi comuni di qualsiasi essere umano, soprattutto se sei palesemente innamorato di una persona che ti considera una sorella.

Il caso è abbastanza interessante perché intricato al punto giusto, anche se a mio parere alcune false piste vengono tirate un po' troppo per le lunghe. L'omicidio di una ragazzina fa inorridire chiunque, soprattutto se si scopre che la vittima è stata anche sottoposta a quelli che paiono essere ripetuti maltrattamenti e che le uniche persone che avrebbero potuto commetterli sono quelle che compongono la famiglia.

La storia aveva delle buone basi ed era partita da una solida idea, peccato che poi si sia sviluppata in maniera così prolissa e confusa. Mi spiace perché avevo davvero alte aspettative, ma questo libro mi ha tenuta bloccata con la lettura per troppi giorni e davvero non mi sento di promuoverlo, anzi non vedo l'ora di dimenticarlo.

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