L'ombra nel pozzo

- Titolo: L'ombra nel pozzo
- Autore: Chi Wei-Jan
- Editore: Marsilio
- Pagine: 442
- VOTO: 🍵🍵🍵/5
Trama: Wu Cheng è un professore universitario e un produttore teatrale ormai fallito, anche il suo matrimonio non ha più alcun valore. Quindi da appassionato di filosofia e romanzi polizieschi Wu decide di mollare tutto e trasferirsi in un piccolo appartamento in un quartiere povero di Taipei, qui decide di diventare investigatore privato.
Dopo qualche mese alcuni strani omicidi sconvolgono proprio il quartiere abitato da Wu, he in quanto investigatore si sente in dovere di mettersi a disposizione della polizia, peccato che dopo poco tutte le prove sembrano portare proprio a lui.
Chi è il vero assassino che ha deciso di fare di tutto per incastrare Wu Cheng?
Questo romanzo viene etichettato sia come giallo che come thriller, devo dire che a mio parere, pur possedendo caratteristiche di entrambi i generi, non trovo si possa incasellare così finemente. La storia non ha il solito ritmo incalzante del thriller, anzi è una vicenda che si svolge abbastanza lentamente. La prima parte è totalmente dedicata a Wu e alla storia della sua vita. L'autore ci fa conoscere il protagonista in modo profondo, sondando le sue paure e la sua psiche. Wu Cheng infatti, sin da ragazzo, ha sempre sofferto di attacchi di panico e di una forma depressiva. Sarà proprio la depressione a portarlo al tracollo della sua vita precedente, facendogli perdere tutto. Ma Wu è anche un uomo determinato a risorgere dalle sue ceneri e crede di poterlo fare reinventandosi completamente.
Il romanzo è scritto in maniera polto fluida e scorre senza problemi, anzi a tratti ci strappa anche qualche sorriso perché non solo Wu è decisamente un investigatore alle prime armi, ma alcuni dei personaggi che lo circondano finiranno per fare qualche figuraccia. Allo stesso tempo però l'autore getta l'amo nel pozzo della psiche umana, raccontandoci le difficoltà che possono incontrare le persone affette da disturbi depressivi e ci invita a riflettere su queste tematiche e su quanto possiamo davvero essere gli artefeci della nostra vita.
Nella seconda parte si dà ampio respiro alla caccia la killer, una figura misteriosa che pare impossibile da identificare. Qui si denota chiaramente l'appartenenza dell'autore al mondo del teatro (Wei-Jan è infatti un famoso drammaturgo), teatro a cui è anche in parte collegata l'intera vicenda. Wu Cheng dimostrerà di saperci fare tutto sommato come investigatore, proprio perché ha un'abilità innata per i dettagli sia reali che dell'animo umano.
Un libro carino, che regala ore di intrattenimento, ma che non mi ha colpito quanto avrei sperato. Sono però felice di averlo letto perché mi ha fatto conoscere anche un po' Taipei e la cultura di Taiwan, paesi che conosco davvero poco solo grazie a qualche misero documentario.