La ragazza nel parco

- Titolo: La ragazza nel parco
- Autore: Alafair Burke
- Editore Pickwick
- Pagine: 316
- VOTO: 🍵🍵🍵🍵/5
Trama: Olivia Randall è un avvocato di New York, una mattina viene svegliata da una telefonata alquanto strana, la figlia del suo ex fidanzato Jack Harris le chiede di aiutare il padre finito in un tremendo guaio.
Jack Harris è uno scrittore famoso accusato di omicidio, Olivia anche se inizialmente indecisa, decide di accettare il caso convinta dell'innocenza dell'uomo, che sembra vittima di un equivoco.
Ma quale sarà la verità? Jack è davvero innocente o sta solo approfittando dei sensi di colpa di Olivia per i motivi che hanno portato alla fine la loro storia d'amore?

Un libro che sicuramente ha il pregio di leggersi molto velocemente, la scrittura è scorrevole e la storia si fa subito avvincente. Ma non l'ho percepito pienamente come un thriller, ho trovato scarsa presenza di momenti adrenalinici e ricchi di angoscia che amo ritrovare tra le pagine di un thriller, anche se psicologico.
Sinceramente mi sembra più adatto definirlo un giallo, ma comunque un buon giallo.
La storia, anche se all'inizio può sembrare non proprio originale, il classico uomo innocente condannato ingiustamente e un coraggioso avvocato pronto a tutto per salvarlo, prende risvolti inaspettati. Tutta la storia è incentrata sulla preparazione di Olivia Randall per il processo, con la raccolta delle prove e la costruzione di una tesi per demolire l'accusa. Purtroppo però il caso si rivela molto più intricato di quanto sembrava e nuovi indizi e prove sembrano portare ogni volta in una sola direzione, Harris è colpevole.
Ma Olivia è una donna forte e tenace, decisa a non arrendersi e a scoprire la verità
I personaggi principali sono ben caratterizzati, Olivia mi è piaciuta molto perché non appartiene al solito stereotipo della donna perfetta con una carriera vincente, ma anzi è una donna piena di sensi di colpa, rimorsi e anche qualche fallimento alle spalle.
Harris non mi è piaciuto molto, mi ha dato l'idea di un uomo profondamente disturbato, incapace di mostrare il vero sé stesso agli altri.
La storia finirà paragonando le due vicende principali del romanzo e mostrandoci come le opinioni personali possano cambiare quando veniamo coinvolti in prima persona. Anche se il finale mi è piaciuto molto per l'originalità, non riesco a condividerlo però moralmente, perché credo che le vicende che hanno fatto da fulcro alla vicenda sarebbero dovute essere giudicate nello stesso modo, entrambe sono profondamente sbagliate e soprattutto compiute per i motivi errati. Anche perché sono state coinvolte molte, troppe persone innocenti.
Un difetto che ha pesato sulla valutazione è stato il frequente ripetersi di concetti e riassunti di avvenimenti che fa l'autrice. Il libro non è molto lungo e non ho trovato indispensabile spiegare più volte lo stesso concetto, anzi rischia di rendere la lettura più lenta facendo perdere al lettore interesse e attenzione.
Se amate i thriller crudi, violenti e adrenalinici forse questo libro non fa per voi, ma se volete tuffarvi in una buona indagine e leggere rilassati un bel libro, magari sotto un ombrellone allora questo libro è sicuramente un ottimo compagno.