La mano

27.12.2020
  • Titolo: La mano
  • Autore: Henning Mankell
  • Editore: Marsilio
  • Pagine: 137
  • VOTO:🍵🍵🍵🍵/5

Trama: Kurt Wallander, commissario della polizia di Ystad, potrebbe finalmente realizzare uno dei suoi vecchi sogni e trasferirsi in una casa di campagna, fuori città. Un giro di ricognizione del giardino lo porta però a fare una macabra scoperta: dal terreno spunta lo scheletro di una mano umana. A chi apparteneva? Da quanto tempo quel corpo è sepolto in quel giardino? Nei poderi lì intorno, non c'è nessuno in grado di fornire una spiegazione. Wallander viene coinvolto in un caso che lo mette ancora una volta di fronte alle proprie incertezze. Non resta che scavare indietro nel tempo per cercare di ricostruire la storia di una morte oscura 

Di questo autore ho letto molto tempo fa Stivali di gomma svedesi, un romanzo che non appartiene al ciclo con l'ispettore Wallander, ma che mi era piaciuto molto. In questi giorni di festa, sempre con ritmi un po' caotici, ero alla ricerca nella mia libreria di alcuni volumi brevi da leggere e mi è capitato fra le mani questo breve libricino, così anche se non è il primo della serie ho deciso di leggerlo.

Questo romanzo breve è stato pubblicato dopo L'uomo inquieto, ma cronologicamente nella storia si colloca prima.

Per prima cosa devo dire che pur essendo partita da uno degli ultimi volumi del ciclo, non ho avuto nessun problema ad orientarmi nella storia, forse in parte perché il libro è molto breve, ma anche perché, da quello che ho potuto capire, ogni caso da risolvere è autoconclusivo. Certo, forse partendo dal primo avrei avuto un'idea più chiara delle vicende personali del Commissario Wallander, ma questo non ha influito sulla godibilità della vicenda.

Wallander sogna una vita in campagna e quando il suo collega gli propone di visitare un podere lontano dalla città il commissario non se lo fa ripetere due volte, la casa è un pochino trascurata, ma sembra proprio fare al caso suo, finché non arriva l'amara scoperta. Immaginate di girare per il giardino di una nuova proprietà e di inciampare per caso nello scheletro di una mano, ecco non credo che a quel punto l'idea di acquistare diventi allettante. Ma Wallander dopo la sorpresa iniziale si getta a capofitto nel mistero di quelle ossa sepolte ormai da troppi anni, per cercare di capire a chi possano appartenere e per fare luce sul triste destino di quella povera vittima.

Lo scrittore sembra volerci dire che anche le case, oltre alle persone, hanno una propria storia da raccontare. Nonostante il libro possa quasi considerarsi un racconto, il caso si dimostra intricato e davvero interessante, perché affonda le radici in un ormai lontano passato, passato di cui nessuno sembra più ricordare nulla. Ogni possibile pista sembra essere sepolta con le persone che abitavano un tempo in quei luoghi.

Il finale lascia quasi un senso di amaro in bocca, perché appare chiaro quanto il confine tra bene e male sia sottile e fragile, diventa molto difficile esprimere un giudizio e puntare il dito contro il colpevole.

Un giallo leggero e scorrevole che si legge in poche ore, ma che regala momenti di suspense.

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