La donna dei fiori di carta

06.01.2022
  • Titolo: La donna dei fiori di carta
  • Autore: Donato Carrisi
  • Editore: Tea
  • Prezzo di copertina: 9.00 €
  • Pagine: 169
  • VOTO:🍵🍵🍵🍵🍵/5

Trama: Ci troviamo sul Monte Fumo in piena Prima Guerra Mondiale, tra il ghiaccio, i morti e l'infuriare della battaglia due uomini si trovano all'interno di una caverna ad affrontare il discorso più importante della vita per entrambi. Uno di loro è un prigioniero che deve essere fucilato all'alba a meno che non riveli nome e grado, l'altro è un medico di guerra. Il dialogo però si basa su tre domande all'apparenza scollegate che però finiranno per cambiare la vita di entrambi gli uomini.

Con questo libro ho voluto dare una seconda possibilità a Carrisi. In precedenza avevo letto un suo thrilelr che aveva riscosso un grande successo, ma io ovviamente sono la pecora nera e per quanto lo avessi trovato carino, non mi era parso assolutamente qualcosa di eccezionale.

La donna dei fiori di carta mi sembrava una perfetta seconda chance perché è un libro breve e non è un thriller, l'autore lo definisce un noir, anche se dopo averlo letto dare un'etichetta a questo romanzo mi pare tremendamente ingiusto perché mi sembra di limitarlo, di costringerlo entro dei confini non adatti ad una storia come questa.

La cosa che mi ha colpito di più è stata la costruzione della trama, che mi ha ricordato tantissimo una matrioska. Infatti in questo testo si possono trovare un'infinità di storie, ognuna di esse racchiusa dentro un'altra storia ancora. Non incontreremo solo soldati e guerra, ma saremo nell'oceano ad assistere al naufragio più famoso della storia, quello del Titanic. Salperemo su una nave con marinai, affronteremo tempeste senza vento, scaleremo montagne, visiteremo città, suoneremo strani strumenti musicali e soprattutto conosceremo l'amore. L'amore quello che ti distrugge, quell'amore così forte da farti male e da lacerarti l'anima in un tormento infinito.

Nonostante i personaggi principali sembrino essere il soldato sconosciuto e Jacob Roumann il medico, quasi da subito un'altra figura si affaccerà prepotentemente nella trama ed è quella di Guzman. Un uomo che finirà per cambiare la vita di molte persone senza saperlo.

Il libro alterna momenti al presente con le scene della chiacchierata nella grotta e il dolore che causa la guerra, a scene passate in cui il prigioniero ci racconterà una storia magnifica.

Purtroppo non posso dire che questo sia un libro allegro, anzi, è intriso di malinconia e tristezza dalla prima all'ultima pagina. Ogni personaggio si ritroverà ad affrontare il dolore e il senso di sconfitta. Ma a me oltre alla tristezza ha trasmesso anche tanta meraviglia e la consapevolezza ancora una volta che farsi la guerra è da grandissimi idioti, che la bellezza del singolo e del mondo intero sta proprio nelle differenze e che, rubando le parole stesse di Carrisi, "ciò che nuoce gravemente alla salute dei benpensanti e soprattutto la libertà degli altri". Pur narrando di una prigionia e di altre vicende infinitamente tristi questo libro mi ha trasmesso un grande senso di libertà. Questo libro mi ha ricordato che l'amore non è solo bello, ma che qualche volta fa anche male, ma non per questo merita di essere evitato. La storia mi ha insegnato che forse le cose è meglio farle una volta sola, ma che quell'unica volta meriti per sempre.

Sicuramente il romanzo mi ha fatto cambiare completamente idea sull'autore e quindi sarò "costretta" quanto prima a leggerne un altro suo per poter capire davvero se questo autore fa per me.

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