La chimica della morte

- Titolo: La chimica della morte
- Autore: Simon Beckett
- Editore: Bompiani
- Pagine: 442
- VOTO: 🍵🍵🍵🍵🍵/5
Trama: David Hunter è un antropologo forense che decide di abbandonare il suo lavoro e la città di Londra dopo una grave perdita. Si rifugia nel piccolo paese di Manham nel Norfolk, dove inizia ad esercitare come medico generico, senza rivelare a nessuno il suo passato, finché un cadavere con orrende mutilazioni viene trovato nel bosco. L'ispettore incaricato del caso farà di tutto per cercare di convincere David ad aiutarli nel caso. Sarà la scomparsa di una seconda donna a convincere Hunter a farsi finalmente avanti.

La chimica della morte è il primo romanzo con protagonista David Hunter ed è anche il primo romanzo che leggo di questo autore. Me ne sono follemente innamorata fin dall'incipit e so già che cercherò per mari e monti tutti gli altri volumi della serie!
La storia è strutturata benissimo, crea la giusta miscela di ansia e tranquillità per poi distruggere ogni certezza e sospetto con un colpo di scena dietro l'altro.
Solitamente non amo moltissimo i libri scritti in prima persona, ma in questo thriller devo dire che vivere le vicende attraverso gli occhi di David ci aiuta ad immergerci meglio nella storia e a recepire le emozioni che il nostro protagonista prova. Ci sono anche dei brevi capitoli che servono a spiegarci ciò che vivono e provano le vittime.
La prevedibilità non è sicuramente la caratteristica di questo thriller, mi ero creata una personale lista di sospetti e ipotesi, per alcune cose devo dire di aver visto giusto, compreso il colpevole, che ho indovinato solo verso il finale, ma nonostante ciò il susseguirsi di scoperte, false piste e accadimenti sospetti rimescolano continuamente le carte in tavola, lasciando il lettore confuso come il protagonista. Il finale è una vera e propria bomba, un intrico di motivazioni e di devianze mentali miscelate in pagine di adrenalina pura.
I personaggi sono molto affascinanti e ben costruiti, assolutamente realistici. Ho apprezzato molto la descrizione del paese e dei suoi abitanti come se fossero un'unica entità, un po' come se il paese stesso fosse un personaggio della storia. La mentalità chiusa delle realtà rurali dove l'ignoranza, l'indifferenza e l'atteggiamento schivo degli abitanti, diventa quasi un nemico parallelo che ostacola lo svolgersi delle normali indagini. Tutti sono convinti di conoscere tutti e mal accettano i forestieri, eppure questa vicenda dimostrerà che a volte anche quelli da cui non ci si aspetterebbe nulla di male possono celare un'anima oscura e malata. In quanto personaggio il villaggio viene descritto accuratamente fornendoci un'ambientazione precisa e vivida nella mente del lettore che non fatica ad immaginare boschi, paludi ed acquitrini.
La scelta dell'ambientazione estiva completa il clima di apprensione e soffocamento, l'afa, l'aria irrespirabile a causa delle temperature elevate e dei miasmi della putrefazione si trasmettono facilmente alla mente del lettore che sarà spinto a leggere senza mai fermarsi. Nel mio caso sicuramente aver letto questo romanzo in estate mi ha aiutato ad immedesimarmi meglio nella lettura.
Lo stile di Beckett è semplice e scorrevole, ma anche ricco di dettagli ed informazioni scientifiche, sicuramente alcuni passaggi non sono adatti a chi è particolarmente sensibile ad argomenti come la putrefazione e ciò che essa comporta. Ho trovato molto interessante che l'autore fornisca delle piccole pillole scientifiche sui processi putrefattivi, so che può sembrare strano, ma sono pur sempre una studentessa di una facoltà scientifica e tutto ciò che ha a che fare con scienza e natura mi affascina. 😊
Assolutamente un libro da non perdere!