Incubo

28.07.2020
  • Titolo: Incubo
  • Autore: Wulf Dorn
  • Editore: Mondolibri
  • Pagine: 361
  • VOTO: 🍵🍵🍵/5

Trama: Simon è un ragazzo di sedici anni con alcuni tratti autistici che perde entrambi i genitori in un tragico incidente d'auto. Viene così affidato alle cure della zia Tilia e del fratello Mike. Nella cittadina in cui Simon va a vivere scompare una ragazza e pochi giorni dopo un'altra viene aggredita brutalmente e lasciata in fin di vita. Simon è distrutto dall'incidente e fatica a riprendersi perché si sente pieno di sensi di colpa per essere l'unico sopravvissuto all'incidente d'auto, è tormentato da continui incubi tremendi e non sa come riprendere in mano la sua vita. Decide di essere coraggioso e di cercare di superare tutte queste sue paure e quindi si metterà sulle tracce del misterioso aggressore per fare finalmente giustizia.

Questo è il terzo romanzo che leggo di Dorn, i primi che ho letto (La psichiatra, Phobia) mi erano piaciuti moltissimo, questo invece mi ha un pochino deluso.

La trama all'inizio sembra molto interessante, ma ben presto la descrizione della vita quotidiana di Simon, dei suoi incubi e di ciò che è costretto ad affrontare diventano una parte troppo ridondante nel testo e rendono la seconda parte del libro addirittura noiosa.

Inoltre la risoluzione del caso arriva in maniera troppo brusca senza troppa suspense. Il colpevole, se si presta attenzione a tutti gli indizi sparsi tra le pagine dall'autore, non è difficile da scoprire. Ad un certo punto l'autore riesce a sviare la nostra attenzione verso un altro sospetto, ma è davvero solo un momento, perché poi unendo tutti gli indizi le cose sono molto chiare.

I personaggi non mi hanno affascinato per niente, la zia Tilia è messa lì quasi solo ad occupare lo spazio, perché ovviamente un minorenne orfano doveva finire sotto la custodia di un adulto, ma non ha nessun valore narrativo. Il fratello Mike mi è parso davvero il classico stereotipo di fratello maggiore, pieno di problemi ma sempre attaccato alle spalle del fratellino sfortunato. Simon, che è il personaggio cardine, è risultato davvero fastidioso, è stato per me quasi impossibile provare l'empatia che sarebbe normale provare per un povero ragazzino rimasto solo al mondo e pieno di problemi e paure. Simon però fa di tutto per dimostrarsi scontroso, egoista e assolutamente non disposto ad ascoltare gli altri.

Naturalmente il romanzo ha anche dei risvolti positivi, altrimenti non avrei potuto dargli 3 tazzine. Primo fra tutti i pregi è il tipico stile narrativo di Dorn, molto scorrevole e semplice, sempre più orientato a descriverci quello che sta dentro ad una persona piuttosto che il mondo circostante. La psiche dei personaggi resta sempre il cardine della storia, il problema è che non sempre i personaggi da lui creati sono così simpatici, come accennavo poche righe fa. Altro aspetto che ho considerato positivo è il finale, perché anche se prevedibile qualche piccolo colpo di scena c'è, non durante la risoluzione del caso, ma sulla fine che il colpevole farà, Dorn ci mostrerà di cosa è capace la mente umana pur di difendersi dal mondo esterno.

Tutto sommato non boccio questo libro perché la lettura è veloce e regala ore di relax, quindi lo consiglio soprattutto a chi durante la stagione estiva cerca letture meno impegnative, magari da fare sotto l'ombrellone. Se cercate però un thriller psicologico intenso e ricco di momenti adrenalinici credo che questo romanzo non faccia per voi.

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