In viaggio con Tabor

- Titolo: In viaggio con Tabor
- Autore: Britt Collins
- Editore: Sperling & Kupfer
- Pagine: 278
- Prezzo di copertina: 17.90 €
- VOTO: 🍵🍵🍵🍵/5
Trama: Una sera d'autunno un senzatetto di nome Micheal trova una gattina randagia e molto magra, decide di aiutarla e tenerla con sé qualche giorno. Ma la gatta, che chiamerà Tabor, si affeziona subito a lui e in breve tempo i due diventano inseparabili e iniziano un lungo viaggio verso la California. Ma tempo dopo Micheal a seguito di una visita veterinaria scopre che in realtà Tabor ha una casa e un padrone e così decide di intraprendere un altro viaggio per riportarla a casa sua.

Il romanzo racconta una storia realmente accaduta negli Stati Uniti. Micheal e Tabor sono diventati famosi quando il veterinario che ha trovato il microchip, colpito dalle avventure vissute dai due, ha deciso di raccontare la loro storia, ben presto sia giornali che tv si sono interessati alla vicenda e i protagonisti hanno finito per diventare delle piccole star.
Il romanzo è scritto in modo semplice e scorrevole, è all'apparenza un semplice diario di viaggio che racconta le mille avventure vissute da un vagabondo e da una gatta senza casa. Una gatta che si abitua in fretta alla sua vita da girovaga attirando la curiosità di tutte le persone che incontra e aiutando anche Micheal nella vita difficile della strada. Infatti avere con sé l'animale lo rende più visibile agli occhi del resto della società che si dimostra molto più portata ad aiutare entrambi.
I capitoli che raccontano il viaggio si alternano a capitoli che narrano la storia di Ron, il vero proprietario di Tabor (Mata), e della sua lotta contro il dolore della perdita.
Questo romanzo infatti non è un semplice racconto all'acqua di rose, ma porta a riflettere su svariate tematiche. Prima fra tutte il legame speciale che si instaura tra un umano e il suo animale domestico e il conseguente dolore che ne deriva quando questo animale viene a mancare o sparisce. Quante volte ci siamo sentiti dire "E' solo un gatto", "era solo un cane, dai passerà"?? Tante, troppe! Questo libro dimostra che un semplice animale può rivelarsi un legame fondamentale per un essere umano e che anzi molte volte sono gli animali stessi a mantenerci a galla quando la nostra vita non procede nella direzione in cui avremmo sperato. Il romanzo ci insegna a rispettare questo legame e il tipo di dolore che ognuno di noi si trova a provare dopo la perdita.
Inoltre viene affrontato il tema del vagabondaggio e delle scelte che hanno portato molte persone a vivere per strada come reietti. Persone che però non sono rifiuti e non sono automaticamente cattive solo perché costrette a quel tipo di vita. Molti di loro sono persone con un passato travagliato e nella dura vita di strada hanno trovato un misero appiglio per esistere senza dover far parte di una società che sembrava non volerli più. Molti di loro hanno un passato difficile ma sono ottime persone. Bisognerebbe smettere di camminare con lo sguardo verso il cielo e ogni tanto puntarlo in basso verso chi è invisibile e ricordarci che basta davvero poco per aiutare e che con un piccolo gesto di gentilezza e generosità si può cambiare in meglio la giornata di qualcun altro.
Un libro che consiglio davvero di leggere, soprattutto in questo periodo così difficile per i rapporti umani, in modo da rinfrescarsi la memoria su ciò che significa davvero far parte di una società e sentirsi umani.