Il mistero dei tre quarti

28.10.2022
  • Titolo: Il mistero dei tre quarti
  • Autore: Sophie Hannah
  • Editore: Mondadori
  • Pagine: 295
  • VOTO: 🍵🍵🍵🍵🍵/5

Trama: Hercule Poirot rimane sconvolto quando ben quattro persone si presentano a casa sua dicendogli di aver spedito loro una lettera in cui li si accusa dell'omicidio di Barnabas Pandy. Poirot sa bene di non aver scritto nessuna di quelle lettere, non solo, non conosce nessuna di quelle persone e tanto meno non sa chi sia questo Barnabas Pandy, figurarsi poi se può sospettare che la morte di costui sia un omicidio.

Ma ormai le sue celluline grigie sono state messe in allerta e ad Hercule Poirot non resta altro da fare che mettersi ad indagare.

Non avevo mai letto nessun romanzo di questa autrice e ho preso in mano questo con tantissime riserve. Insomma Agatha Christie è la Regina del giallo, la madre indiscussa del mitico investigatore belga, come poteva una scrittrice qualunque pensare di far rivivere Hercule Poirot?

Ma devo fare ammenda e chiedere umilmente perdono alla Signora Hannah, perché posso dire (con immensa gioia) che Poirot ha trovato una matrigna in grado di farlo rivivere ancora!

Certo lo stile narrativo delle due scrittrici è molto diverso, anche solo a causa del periodo storico in cui hanno vissuto. Hannah ha uno stile più fresco, moderno e decisamente meno arzigogolato. Perde un po' di quella sottile ironia della Christie e deve faticare maggiormente per preservare atmosfera e linguaggio che si adattino all'epoca in cui è ambientata la vicenda, ma supera la prova con grande stile.

Ciò che rimane intatto è lo svolgimento del caso, come sempre una matassa di fili ingarbugliati e annodati in modi a dir poco inconsueti, un crimine subdolo, amori disillusi e una vendetta che attende di essere consumata.

Poirot, seppur molto diverso nelle piccole sfumature, resta identico al personaggio che tanto abbiamo imparato ad amare, con la sua solita astuzia, le sue celluline grigie mai stanche e quel briciolo di superbia che lo contraddistinguono. Cambia invece il suo braccio destro, non troviamo il Capitano Hastings ma l'ispettore Catchpool di Scotland Yard. Ma i due potrebbero tranquillamente essere fratelli, come il suo predecessore anche Catchpool fatica a star dietro ai ragionamenti di Poirot, che non si perde mai in troppe spiegazioni dal momento che per lui tutto è sempre chiaro come il sole. Catchpool ha però un briciolo di sicurezza in più che gli permette di non finire totalmente eclissato dal belga, ma allo stesso tempo gli manca la goffaggine di Hastings che lo rendeva unico e indimenticabile.

Insomma un giallo di tutto rispetto e una rivisitazione all'altezza della regina del giallo.

Consiglio questa lettura a tutti e sicuramente provvederò a recuperare gli altri libri della serie che mi mancano e poi perché no, magari leggerò anche qualche thriller di questa autrice che sembra così promettente.

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