Il giorno del diavolo

30.04.2022
  • Titolo: Il giorno del diavolo
  • Autore: Adrew Michael Hurley
  • Editore: Bompiani
  • Pagine: 347
  • VOTO: 🍵🍵🍵🍵/5

Trama: Cent'anni fa nelle Endland una terribile tormenta tiene gli abitanti del villaggio confinati in casa per intere settimane, quando finalmente possono uscire il Diavolo ha ormai allungato i suoi artigli ovunque.

Nasce cos' il Giorno del Diavolo, una giornata dedicata a cacciare il maligno da queste terre.

Ai giorni nostri John Pentecost decide di tornare a casa nelle Endland con la sua novella sposa Kat. Il nonno è appena morto e lui ha intenzione di aiutare la famiglia per il periodo del Recupero, ovvero riportare le greggi dalla brughiera alla fattoria. John però subisce subito il fascino della sua terra natia e inizia a crescere in lui la volontà di rimanere e mettere finalmente lì le sue radici per poter mandare avanti le antiche tradizioni.

Se dovessi descrivere questo libro con la prima parole che mi viene in mente userei sicuramente il termine "strano". La trama mi aveva incuriosito moltissimo perché sono attratta come le falene dalla luce quando si tratta di storie cupe ed angoscianti. Ma la storia non segue un andamento lineare, è composta da un caleidoscopio di flashback che ci fanno avanzare e tornare indietro nella storia continuamente. L'autore cerca infatti di riallacciare i fili del passato con il presente senza però seguire una linea retta. Sicuramente l'atmosfera è cupa, angosciante e inquietante ma non quanto mi sarei aspettata. La componente paranormale è così vaga che ci si chiede quasi se anche noi lettori siamo semplicemente sotto l'influsso del condizionamento mentale. Eppure l'autore ci mette davanti a quelli che appaiono davvero come chiari segni della presenza del maligno.

Lo stile narrativo è fluido nonostante i numerosissimi cambi di scena, infatti non è mai complicato seguire il filo della trama, il punto forte della narrazione per me sono state le ambientazioni, certo un libro ambientato nel Nord Inghileterra nella brughiera del Lancashire con me ha la vittoria facile penserete. E invece no, riuscire a convincere un'amante del freddo, del buio e della solitudine di aver creato la giusta atmosfera è assai difficoltoso. Ma l'autore ci è riuscito benissimo, le descrizioni della brughiera così calma, muta e immobile ma che nasconde allo stesso tempo mille insidie mi hanno lasciato a bocca aperta. Mi sembrava quasi di essere lassù con i pastori.

Decisamente meno convincenti sono stati invece i personaggi, sicuramente ben caratterizzati e realistici ma alcuni davvero fastidiosi, a partire da John, in quanto protagonista mi aspettavo da lui decisamente di più. E' invece un uomo che a mio parere non ama la moglie, o meglio la mette decisamente in basso nel suo ordine di priorità. Lei dal canto suo è una donna che ha ancora il cordone ombelicale attaccato alla madre e va avanti con le sue convinzioni senza nemmeno tentare di ascoltare i pensieri altrui.

Non aspettatevi una storia con grandi colpi di scena, ma piuttosto un continuo e sinistro susseguirsi di avvenimenti che mettono in luce gli istinti più primordiali che sono ancora molto forti negli ambienti rurali, in cui la vita delle persone deve necessariamente piegarsi al volere della natura e al susseguirsi delle stagioni, logorando fisico e spirito ma allo stesso tempo facendo prendere coscienza di ciò che davvero è importante nella vita quotidiana.

Un libro che a mio parere andrebbe riletto almeno una seconda volta per coglierne tutte le sfaccettature ma che anche al primo approccio può regalare ore piacevoli.

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