Il gatto venuto dal cielo

- Titolo: Il gatto venuto dal cielo
- Autore: Hiraide Takashi
- Editore: Einaudi
- Pagine: 132
- VOTO: 🍵🍵/5
Trama: Marito e moglie si trasferiscono in una piccola casetta in affitto, che altro non è chela dependance di una grossa villa abitata da una coppia di anziani, la casa si trova in un vicolo, in mezzo a tante altre case. In una di queste abita una famiglia che ha una gattina di nome Chibi. Ben presto la gattina farà amicizia con la coppia che si affezionerà a lei in modo molto profondo.

Essendo una grande amante degli animali sono sempre attirata dai libri che parlano di essi. Inoltre nella mia scarsa esperienza con la letteratura giapponese quello che ho sempre apprezzato è stato il modo delicato e allo stesso tempo profondo che gli autori hanno nel trasmettere emozioni e sensazioni.
Credevo quindi di aver trovato una lettura davvero molto interessante. Purtroppo così non è stato, anzi mi dispiace ammetterlo, ma questo libro non mi ha lasciato nulla.
La storia non ha una vera e propria trama, ma è un semplice susseguirsi di giornate, raccontate dal punto di vista del marito, che altri non è che l'autore stesso. La storia di Chibi e la sua vita non mi hanno trasmesso quell'amore per gli animali che mi sarei aspettata da titolo e trama. Non ho percepito delle forti emozioni, ma sembra quasi che tutto il racconto sia celato dietro ad un velo. Credevo anche che in qualche modo la gattina si sarebbe rivelata in qualche modo speciale per la vita coniugale della coppia, che viene descritta nella sinossi come una coppia che non ha più nulla da dirsi e che rivive grazie alla gatta. A me la coppia non è sembrata assolutamente vuota o priva di affiatamento, è semplicemente un matrimonio tranquillo in cui ognuno è riuscito a trovare la propria dimensione.
Ho però apprezzato la descrizione di alcuni momenti ambientati nel giardino della villa, che viene descritto come una vera e propria oasi di pace dove poter ritrovare serenità e riuscire a ricongiungersi con se stessi.
Lo stile è semplice e scorrevole ed essendo un libricino breve non si fatica minimamente a leggerlo, però io mi sono trovata spesso annoiata dalla monotonia della vicenda.
Purtroppo devo dire che questo tentativo di approfondire la mia conoscenza sulla letteratura asiatica è stato un fallimento.