Il caso Alaska Sanders

20.11.2022
  • Titolo: Il caso Alaska Sanders
  • Autore: Joel Dicker
  • Editore: La nave di Teseo
  • Pagine: 607
  • VOTO: 🍵🍵🍵🍵🍵/5

Trama: Nell'aprile del 1999 nella piccola città di Mount Pleasant viene ritrovato il cadavere di una ragazza, Alaska Sanders, in riva ad un lago. L'omicidio sconvolge l'intere cittadina ma pochi giorni dopo il caso si risolve perché il colpevole confessa e poi si toglie la vita. Anche il suo complice confessa e finisce in carcere.

Undici anni dopo però Perry Gahalowood, che aveva seguito le indagini all'epoca, riceve una lettera anonima, che gli fa rivivere l'intera vicenda, facendogli nascere non pochi dubbi su ciò che veramente sarebbe accaduto. Per scovare la verità si farà aiutare dal suo amico, il celebre scrittore Marcus Goldman con cui aveva risolto il caso di Harry Quebert qualche anno prima.

Sto per cercare di scrivere una parvenza di recensione decente sull'ultimo romanzo di uno dei miei autori preferiti, non credo esista nulla di più difficoltoso. Quando parlo di Dicker le uniche parole che mi vengono in mente sono: fantastico, stupendo e via discorrendo.

Questo libro è l'anello di collegamento fra "La verità sul caso Harry Quebert" e "Il libro dei Baltimore". Questa storia va a coprire gli anni che separano Goldman dal successo del suo romanzo con Harry e Nola come protagonisti e la sua decisione di affrontare i fantasmi del passato scrivendo del ramo dei Goldman di Baltimore.

Trovo che Dicker sia uno di quegli autori che o si ama o si odia, chi non lo ama muove principalmente una critica ai suoi libri, ovvero la mole inutile, definiscono i suoi scritti inutilmente prolissi. Io già di mio tendo ad amare i romanzi molto lunghi e prolissi che arricchiscono la storia di infiniti dettagli (diciamo che anche io sono decisamente prolissa XD) certo però che quando un autore aggiunge miriadi di informazioni inutili anche io tendo a stufarmi, ma a mio parere Dicker non è assolutamente così, in ogni suo romanzo c'è una storia principale, quella che il lettore crede di leggere, al suo interno poi si trovano, come in una matrioska, molte altre storie, che narrano la vita dei personaggi. Quelle storie di cui non si crede di aver bisogno, ma di cui non si può fare più a meno una volta che si è letto uno dei romanzi dell'autore.

E' stato bellissimo ritrovare Marcus, che avevo adorato nel primo romanzo, e anche Perry, un personaggio che era stato meno approfondito precedentemente ma che ora ha un ruolo di rilievo che ci permette di conoscerlo molto meglio, finendo per affezionarsi a lui quanto a Marcus.

Anche se in minima parte incontriamo nuovamente anche Harry Quebert, che tornerà a fare un po' da mentore/guida spirituale a Marcus che come al solito si perde nella sua mente di scrittore.

Il caso di Alaska è ben strutturato, tutti gli indizi sembrano portare in una sola direzione, ma di colpo alcuni fatti apparentemente insignificanti, fanno cambiare direzione a tutta la vicenda. E questo accade più e più volte, trascinando il lettore in un vortice di ipotesi che si completano solo sul finale, ma farsi un'idea sulla verità è davvero difficoltoso.

Un thriller che come sempre quando si tratta di Dicker è molto molto di più.

Assolutamente un libro che consiglio a tutti, anche se prima consiglio la lettura se non di entrambi i libri precedenti, almeno di quello che tratta la storia di Harry Quebert.

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