Gli ultimi della steppa

- Titolo: Gli ultimi della steppa
- Autore: Maja Lunde
- Editore: Marsilio
- Pagine: 507
- Prezzo di copertina: 20.00 €
- VOTO: 🍵🍵🍵🍵/5
Trama: Michail Aleksandrovic è un giovane zoologo di Pietroburgo che un giorno riceve un teschio e una pelle di una specie rara, il cavallo thai. Non riesce a credere a quella fortuna e decide così di organizzare una spedizione per la Mongolia per cercare di recuperare alcuni esemplari vivi da portare nello zoo in cui lavora. Circa cento anni dopo, Karin, una veterinaria tedesca lascia Berlino, direzione parco di Hustajn in Mongolia, per un programma di reinserimento e salvaguardia di quella sessa specie di cavalli tanto rara e antica. In un futuro ormai non molto lontano Eva cerca in tutti i modi sopravvivere in un pianeta ormai al collasso a causa di carestie e cambiamenti climatici e con lei tenta di mantenere in vita la figlia e gli ultimi due cavalli thai rimasti nel suo parco zoologico.

Quando ho comprato questo libro avevo aspettative altissime. Sembrava dovesse contenere alcune tra le tematiche che più mi stanno a cuore, la salvaguardia di specie a rischio, il salvataggio ormai disperato di un pianeta al collasso e la storia di una specie antichissima e particolare. Poi figuriamoci si trattava di cavalli, partivo per forza con delle aspettative alle stelle!!
Chiariamoci subito, non sto dicendo che il libro non mi sia piaciuto, anzi tutto il contrario. Ma da un certo punto di vista mi ha un po' deluso perché mi aspettavo un tipo diverso di contenuti. Mi ero fatta l'idea che questo sarebbe stato una sorta di saggio romanzato, invece questo è un romanzo a tutti gli effetti, sicuramente anche con dei contenuti storici e scientifici seri e molto validi, ma ecco mi aspettavo qualcosa di diverso e soprattutto avrei voluto che tutta l'attenzione fosse focalizzata sui cavalli di Przewalskii, invece questi animali a mio avviso hanno solamente rappresentato il fil rouge che collega le tre storie. E diventano davvero centrali solamente in una delle tre. Forse questa scelta rappresenta anche un po' l'andamento dell'interesse mondiale nei confronti di questi animali. Infatti nella parte del passato rappresentano una parte importante del racconto, ma sono più che altro stupore e meraviglia, l'interesse scientifico si sta appena svegliando nella coscienza degli uomini e questi finiscono per commettere un'infinità di errori prima di comprendere molte cose. Nella seconda parte, ambientata tra gli anni '90 e i giorni nostri invece l'interesse per gli animali in via di estinzione e la natura in generale è al picco e sono molte le persone che si applicano per cercare di salvare il salvabile. È infatti questa la parte del romanzo in cui i cavalli sono più presenti. Mentre nella parte dedicata al futuro ormai nessuno si preoccupa più di ciò che gli accade intorno, ma cerca solo di sopravvivere e sono pochissime le persone che cercano ancora di fare qualcosa. Sinceramente mi auguro che il futuro che ci aspetta non sia assolutamente quello che viene descritto in questo romanzo.
Lo stile è molto scorrevole e il libro si legge molto velocemente perché le storie coinvolgono moltissimo. L'autrice in ogni parte va a toccare tematiche molto importanti che riguardano la sfera personale dei personaggi, dai problemi di tossicodipendenza, all'omosessualità e alla solitudine. Tutti vengono affrontati con molta delicatezza e ci sono anche molti "non detti" che ci permettono però di percepire chiaramente le emozioni dei vari personaggi. Personaggi che devo dire ho fatto molta fatica ad apprezzare, sono davvero ben costruiti e caratterizzati e questo ha forse messo in luce molte debolezze e lati oscuri che in alcuni frangenti non me li hanno fatti trovare per nulla simpatici, quello con cui sono entrata maggiormente in empatia è sicuramente Michail perché l'ho trovato il più delicato e forse anche il più tormentato.
Consiglierei questo libro? Assolutamente sì, perché la trama è avvincente, lo stile impeccabile e coinvolgente, ma mi resta quella punta di delusione per aver "trovato" i cavalli troppo marginali.