Anna Karenina

15.04.2021
  • Titolo: Anna Karenina
  • Autore: Lev Tolstoj
  • Editore: Einaudi
  • Pagine: 897
  • VOTO: 🍵🍵🍵🍵🍵/5

Trama: Anna è una giovane e bellissima donna, sposata con un uomo che ormai non ama più. Quando si reca in visita dal fratello incontra l'ufficiale Vronskij e ne rimane profondamente affascinata.

Agli antipodi di Anna c'è Levin, un giovane uomo stufo degli intrighi politici, dei dibattiti e della frenetica vita cittadina, Levin è un uomo votato alla vita rurale che sogna solo di potersi occupare al meglio della sua terra e farsi una famiglia. Ma ci sono anche Kitty, Dolly, Stiva e tanti tanti altri personaggi che permettono all'autore di fornirci un affresco della Russia dell'epoca.

Fare la recensione di questo capolavoro lo trovo davvero difficile, per non dire impossibile.

Per prima cosa perché io non sono assolutamente una critica letteraria e nemmeno ho le conoscenze per poter parlare nel modo giusto di un libro del genere. Seconda cosa ho il terrore di farvi troppi spoiler, è vero che bene o male questa è una storia che tutti conosciamo, ma qualora qualcuno ancora non la conoscesse non vorrei mai privarlo del piacere della lettura.

Ho iniziato questo romanzo grazie ad un GDL e devo dire che nonostante avessi aspettative abbastanza alte ne ero anche profondamente intimorita, perché ha rappresentato anche il mio primo vero e serio approccio con la letteratura russa. Inutile dirvi che le mie aspettative non si sono rivelate all'altezza, perché questo romanzo mi ha davvero dato tanto, sicuramente lo inserisco tra i miei classici preferiti.

Una delle mie paure era quello di trovarlo noioso e anche un po' antipatico, a grandi linee conoscevo la storia di Anna e così ad impatto provavo molta antipatia per lei. Leggendo il romanzo sono giunta a due conclusioni molto interessanti, Tolstoj non è per nulla noioso, anzi lo adoro. Anna invece è davvero detestabile! Mi dispiace molto, lo so che sarò la pecora nera, so anche che bisogna provare a mettersi nei panni di Anna per capirla e apprezzarla, ma davvero non ce la posso fare, ho iniziato ad odiarla a poche righe dalla sua comparsa in scena e non sono più riuscita a smettere! Certo ci sono stati dei momenti in cui ho provato anche un po' di pena per lei e forse anche un briciolo di empatia, ma poi lei ne combinava un'altra delle sue e io tornavo a trovarla tremendamente fastidiosa. Anche Vronskij non è stato certo migliore, ma almeno lui in alcuni frangenti mi è sembrato molto più coerente con sé stesso.

Per me il centro del romanzo quindi, non ha ruotato attorno alle sfighe, ehm volevo dire vicende, di Anna, ma più che altro attorno a Levin e alla sua ricerca di serenità.

Naturalmente nemmeno Levin è tutto sto sant'uomo, anche lui a volte ha avuto pensieri o fatto discorsi che mi hanno fatto rizzare i capelli in testa, ma l'ho trovato un personaggio molto più profondo ed interessante. E poi in certi momenti aveva davvero il fascino del tontolone, tant'è che mi sono ritrovata spesso a pensare "Dai Levin datti una svegliata, sei l'unico a non capire nulla"! XD

Il romanzo è comunque ricchissimo di anche di altri personaggi, come Oblonskij, che mi ha fatto davvero ridere per le sue idee strampalate e i suoi comportamenti non proprio corretti, al suo fianco la povera Dolly che cerca di mantenere sulla retta via un marito con la testa perennemente tra le nuvole. Poi c'è Kitty, la bellissima Kitty, un personaggio che ha dimostrato una notevole crescita durante la storia, da ragazzina viziata e inutile si è trasformata in una giovane e saggia donna, capace di gestire casa, famiglia e anche il marito, con classe e severità senza mai mostrarsi debole.

Tutta questa ricchezza di personaggi e storie a loro correlate fa assumere al romanzo un aspetto corale, i capitoli alternano i vari punti di vista rendendo la lettura molto più intrigante e mai noiosa.

Lo stile di Tolstoj è unico, sicuramente merito anche dell'altro livello della traduzione, sono rimasta profondamente colpita dalla sua capacità evocativa, ci sono scene di vita contadina descritte in modo sublime, scene che di per sé non raccontano nulla di indispensabile alla trama del romanzo, ma che allo stesso tempo mi sono rimaste profondamente impresse perché sono state descritte in modo sublime. Ma Tolstoj non è da meno nemmeno con le emozioni e i sentimenti. Sa descrivere perfettamente tutto ciò che si cela dietro all'animo umano, ogni singola sfaccettatura dei personaggi viene portata alla luce rendendoli vivi e reali. Mi ha stupito, vista l'epoca in cui questo romanzo ha avuto vita, la capacità di descrivere così accuratamente l'animo dei personaggi femminili. Onestamente mi aspettavo che rimanessero sempre un po' in ombra nascoste dai pensieri e dalle opinioni degli uomini. Invece l'autore le porta sotto la luce dei riflettori e le fa risplendere.

Tolstoj ci narra anche parecchio sulla vita quotidiana, sulle idee politiche e culturali della Russia dell'epoca. Questo romanzo rappresenta un perfetto spaccato della società attraverso cui poter spiare il passato. Sicuramente leggendolo nel 2021 qualche idea appare quanto mai retrograda e patriarcale, ma devo dire che molti altri pensieri possono comunque essere considerati ancora attuali, se questo sia un bene o un male lo lascio giudicare a voi!

Insomma questo libro deve essere letto almeno una volta nella vita, anche se secondo me sarebbe meglio leggerlo molte più volte. Anche perché è un testo riccamente stratificato e sicuramente ad ogni nuova lettura ci susciterà emozioni sempre diverse (chissà magari rileggendolo un po' di volte poteri riuscire addirittura ad affezionarmi ad Anna! No, scherzavo, mi sento tranquillamente di escluderlo! XD

Mi sono letteralmente innamorata di Tolstoj, fra qualche mese affronteremo l'altro suo capolavoro "Guerra e Pace", inutile dirvi che non vedo l'ora di affondare tra quella miriade di pagine, le mie aspettative sono alle stelle, anche perché leggendo in giro le opinioni di chi ha letto entrambi questi libri ho potuto percepire che "Guerra e Pace" è uno di quei romanzi che ti entrano nell'anima, uno di quelli che si possono definire "i libri della vita". Quindi non vi resta che restare "sintonizzati" e fra qualche mese potrete godere di un'altra mia stralunata, totalmente inutile, completamente folle recensione sui grandi capolavori russi!

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